Le pagelle del campionato PARTE 2 – a cura di Matteo Floccari, Foto di Max Pattis

Seconda parte del pagellone di LIHG.it: analisi della stagione di Fassa, Alleghe, Valpellice e Cortina. Dalla sorpresa Adam Dennis, passando per le civette agordine, la matricola terribile piemontese e la delusione ampezzana, ecco i ricordi di questo 2009-2010 di hockey al massimo livello

Dies ist die zweite Ausgabe der „Noten“ für die Teams für die letzte Saison. Die Texte sind von Matteo Floccari (LIHG), die Fotos von Max Pattis. Viel Spaß beim Lesen!

Fassa Levoni: 7

Si può certamente definire più che buona la stagione della squadra fassana, che ha terminato al sesto posto la regular season ed è stata capace di portarsi avanti 2 a 0 con i futuri Campioni d’Italia dell’Asiago e di trascinare la terza gara ai rigori, prima di perdere portiere e serie, venendo eliminata in gara-6. Una grossa parte del merito spetta ad uno dei goalie più determinanti visti negli ultimi anni in Italia, ovvero quell’Adam Dennis che maturando un altro anno di Serie A potrebbe diventare anche un competitor per la porta della Nazionale, ed è stato capace di chiudere la regular season con il 93.5 % di saves. Ma i meriti vanno anche a coach Steve Stirling, allenatore con un passato „vero“ in NHL, che ha dato alla squadra trentina un sistema di gioco decisamente tosto da scardinare per chiunque. Un grande inizio di stagione ha proiettato i gialloblù in testa alla classifica, prima del normale calo fisiologico che li ha fatti assestare a metà classifica, risultando comunque un osso duro per tutti gli avversari. Questo nonostante qualche problema realizzativo di troppo, e prova ne è il fatto che solo 3 giocatori (Edwardson, Crampton e Margoni) siano andati in doppia cifra per reti realizzate. Per la prossima stagione coach Stirling è già stato confermato, dunque la dirigenza guidata dal Presidente Ongari ha apprezzato la sua guida tecnica in questo 2009-2010 e sarà lui la base sulla quale costruire il nuovo Fassa.

Alleghe Tegola Canadese: 6 +

Stagione particolare quella della squadra agordina, fatta di alti e bassi senza mai trovare continuità, e chiusa al settimo posto nonostante qualche velleità in più al momento della partenza del Campionato. Le civette hanno sofferto molto specialmente all’inizio, a causa di parecchi infortuni e di una gestione di Mike Kelly che non ha ingranato. Poi da dicembre, con l’arrivo sul pancone dell’ex giocatore proprio dell’Alleghe Steve McKenna, le cose sono via via migliorate, sino alla tranquilla conquista della post-season. Trascinatore è stato certamente il top-scorer Mac Faulkner, che ha chiuso l’annata con 26 gol e 23 assist, ben coadiuvato (a turno) da Rocco, Veggiato, Nicola e Fabrizio Fontanive, mentre hanno un po‘ deluso gli altri transfer card come Brown, Hay e Stepanek. Un grosso punto di domanda è stato anche il goalie, ovvero il giovane italo-canadese Juliano Pagliero, autore di partite diametralmente opposte durante la stagione: 3 shutout e qualche partita eccelsa alternate a prove più distratte e meno efficaci, fatto sta che i gol incassati dalla squadra agordina sono stati ben 150, terz’ultima difesa del lotto. Nota positiva come detto il fatto che con McKenna la squadra abbia trovato una sua identità, dunque la riconferma del coach 37enne rappresenta la fiducia che la dirigenza agordina ha nel suo sistema.

Valpellice ARCE: 7+

Cosa dire della stagione della Valpe? Molti tifosi potrebbero fare causa alla società piemontese in caso di infarti o colpi di cuore, vista la quantità di emozioni che la matricola terribile ha regalato agli appassionati, propri e non. Una stagione assolutamente pazza, con l’obiettivo dei playoff raggiunto nella penultima giornata e una formazione che ha dimostrato di essere combattiva come nessun’altra, fatta di tanti ragazzi non avvezzi al livello della Serie A e qualche oriundo affamato di successo. 4 successi su 5 contro il Bolzano, un’incredibile 5 a 4 sul Pusteria nella quartultima giornata, il trionfo sul Cortina per 8 a 3 nella gara decisiva fanno da contraltare a qualche serie negativa di lunga durata, diversi infortuni che hanno sempre modificato la squadra, il fatto che coach Vogin non sia tornato dalla Francia dopo la pausa di febbraio e in panchina sia andato il 25enne Stefano Canale. Insomma di tutto e di più nell’avventura dei Bulldogs, tornati in Serie A dopo 10 anni e vincitori dello „Scudetto del pubblico“, primi per affluenza all’arena con 1.893 spettatori nelle 20 partite casalinghe. Ci sono tutti gli ingredienti per definire la stagione un successo, ora sta alla (nuova) dirigenza consolidare le basi della squadra e ampliare la passione di quello che è a tutti gli effetti considerabile come un vero e proprio miracolo hockeistico italiano.

Cortina Champagne De Vilmont: 5

La vera delusione della Serie A arriva dalla „Regina delle Dolomiti“, al termine di una stagione davvero maledetta per tanti e diversi motivi. Partiti con ambizioni di alta classifica, gli scoiattoli ampezzani si sono sin da subito trovati impantanati nelle retrovie e non sono più riusciti a risorgere, crollando nel finale e rimanendo fuori dai playoff. La scelta della dirigenza di affidare la squadra a Larry Suarez si è, per bocca dello stesso Presidente Moser, rivelato un errore. Purtroppo per la squadra biancazzurra la scelta è pesata su tutta la stagione, a causa di una preparazione rivelatasi sbagliata, di qualche scelta sbagliata a livello di giocatori, e di un feeling mai sbocciato con lo spogliatoio. L’arrivo (anzi il ritorno) di Doug McKay a novembre non è bastato a salvare la baracca, così come l’acquisto di un giocatore di livello come Stefan Petterson, o la conferma dalla passata stagione del bomber Joseph Cullen, fratello di quel Matt che l’Italia hockeistica aveva incantato nel 2004/2005. È sempre mancato il classico centesimo per fare la lira, anzi l’euro, con tante sconfitte arrivate sul filo di lana a parecchie occasioni non sfruttate appieno. Come nota positiva possiamo certamente notare la scoperta di un terzino come Luca Zanatta, 19 anni il prossimo 15 maggio, che potrebbe avere davanti a se un futuro certamente luminoso se manterrà quanto fatto vedere sino ad oggi. Oltre a lui note di merito anche per l’altro difensore Zandonella e l’attaccante Moser, tra i pochi a salvarsi in una stagione davvero difficile.